Se hai mai fatto l’esperienza di aprire un libro sconosciuto e cominciare a leggerlo da una pagina a caso, Il libro della volpe ti suonerà familiare. Inutile cercare la prima pagina o l’ultima: non ci sono. Come fosse l’oggetto di un sogno, da qualsiasi punto sceglierai di cominciare questo libro ti troverai di fronte a un racconto già iniziato. Ma questa non è una novità, in fondo: tutti quanti, in ogni momento, ci troviamo immersi in un fiume di storie già in corso.
Ti basteranno poche righe per scivolare nel flusso della narrazione e trovarti dentro un arabesco di storie fuori dal tempo che, come corpi liquidi, fluiscono le une nelle altre trasformandosi e generandosi fra loro; un microuniverso in continuo movimento fatto di sogni, immagini, emblemi, motivi fiabeschi e mitici, ricordi e allegorie.
A poco a poco, nel mezzo di questa matassa comincerà a emergere un filo sottile che tiene tutto assieme: è la favola della volpe, del coyote, e delle 300 storie del Leviatano.