Un uomo senza nome, affetto da scomodissime paralisi temporanee, conduce una singolare esistenza al fianco di Sofia, essere dall’aspetto mutevole, in una società che obbliga tutti a uscire in strada e incontrarsi; un villaggio turistico che ospita una sola persona alla volta fa da scenario all’incontro tra Gambino, apparso in una frase, e Filomena, donna-luogo dal bicchiere mai vuoto; una voce accademica illustra metodologie e strumenti per effettuare tagli cesarei su alture di vario genere, avvalendosi di una terminologia a un tempo chirurgica, orografica, cantieristica, inquietante, contadina, astronomica.
Tre realtà – o tre finzioni – che si ignorano l’un l’altra, impegnate tuttavia in un fitto dialogo, tra dislocazioni incessanti che finiranno per sottrarre ogni terreno sotto ogni piede, assumendo la forma di un indovinello senza soluzione, di «un meccanismo a orologeria in un mondo che non ha inventato il tempo».